Nei salotti di gennaio 2024 parliamo di Polis ed economia sostenibile nell’era dell’intelligenza artificiale.

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IL TEMA DEL MESE, Nei salotti di gennaio 2024 parliamo di Polis ed economia sostenibile nell’era dell’intelligenza artificiale., COEMM
Nei salotti di gennaio 2024 parliamo di Polis ed economia sostenibile nell’era dell’intelligenza artificiale.
Il tema si presenta nel mese ove si terranno le conferenze in Lombardia e Campania.
Anno nuovo, nuova umanità. Fare le cose diversamente dal solito: questo sarebbe un grande traguardo di cui festeggiare.
Il mese di gennaio che segna l’inizio di un qualcosa, secondo la maggioranza della nostra cultura, pone al centro soprattutto le emozioni delle persone riguardo alla vita, al proprio vissuto. I canali di comunicazione (radio, televisioni) puntano su storie personali delle persone per fare il cosiddetto “intrattenimento”. Cosa hai fatto, cosa hai vissuto, quale è stata la follia dell’anno ecc.
Meno attraente è tutto ciò che riguarda la politica: ovvero le scelte di una comunità, il pensiero collettivo in grado di dare vita a un modo di governare equilibrato generando benessere e un modo di stare insieme felice. Che quella politica determina anche il nostro sentire non è compreso fino in fondo. Se durante i festeggiamenti si pensasse alle grandi cause che permettono guerre e altri disequilibri sociali vorrebbe subito dire di rovinare la serenità, la leggerezza del momento.
Eppure, lontano dalla finzione che, come umanità, pratichiamo durante i festeggiamenti possiamo sentire un’incoerenza di fondo. Festeggiamo per la nostra vita ma quale? Vissuta in che modo?
Il punto è che i canali di comunicazione quando, parlando di ciò che ci riguarda come collettività, rischiano veramente di deprimere se non presentano alcuna soluzione. Ecco che ci siamo abituati a parlare di tutto meno che di ciò che conta perché ció che conta non è divertente e non sappiamo come risolverlo ma le soluzioni ci sono.
Non occorre neanche dirlo che il modello economico non funzioni per la collettività, non è sostenibile né per noi che ci stanchiamo sempre di più, né per l’ambiente che rischiamo di sfruttare ancora di più attraverso la vendita di sistemi pseudo-ecologici.
Quello che però occorre evidenziare è la possibilità di dare vita a un sistema rinnovato, un nuovo inizio che tutti ci auguriamo.
Il modello della micro, piccola e media impresa è un tassello che deve essere messo al centro di un nuovo sistema economico: tutti i centri di parrucchieri, sommati a tutte le altre piccole attività artigianali e commerciali, generano un numero di dipendenti di gran lunga maggiore di tutte le multinazionali messe assieme. Questa non è un’utopia, bensì il rispetto di un libero mercato, quello che oggi per logiche lobbistiche non viene rispettato.
Infine, si tratta davvero solo della volontà di fare le cose diversamente in quanto è necessario pensare in maniera collettiva anziché singolare. Perché a una multinazionale dovrebbe interessare di lasciare spazio alle piccole attività? Il fatto che dobbiamo persino chiedercelo ci deve far riflettere. Semplicemente perché è giusto permettere a un singolo o una famiglia di avere un’attività e di autorealizzarsi.
Il Micro Credito Sociale (MCS) non è quindi, come tutte le soluzioni proposte dall’ attuale governo, un rimedio alla povertà ma al contrario un incentivo alla ricchezza e al benessere. Non occorre che tu sia povero per ricevere il MCS, al contrario è necessario che tu ne faccia un uso per la collettività.
Il modello della micro, piccola, media impresa insieme al MCS sono misure etiche che danno vita a un cambio di paradigma. Oggi si parla molto di ambiente come se in mezzo a un disastro sociale facendo qualcosa per l’ambiente risolviamo le cose.
No, anche le soluzioni ambientali devono essere discusse in un tavolo insieme a tutti gli altri comparti sociali.
Nell’era dell’intelligenza artificiale questo diventa ancora più necessario e lo faremo con esperti durante il salotto della Campania e della Lombardia insieme a esponenti delle istituzioni.
Il punto centrale di questo tema vuole essere la polis però ed è, secondo noi, destabilizzante vedere che, come umanità, riusciamo con facilità a riunirci nelle piazze per festeggiare un nuovo anno e non riusciamo a farlo per quelle regole che determinano la nostra vita quotidiana.
La polis è una comunità consapevole e quindi in questo nuovo anno, oltre alle nostre storie personali, interessiamoci anche della storia collettiva perché essa rappresenta il futuro che va oltre le nostre esperienze limitate.
Sophia Molitor
Presidente FMM
Maurizio Sarlo
Presidente COEMM
Nei salotti di gennaio 2024 parliamo di Polis ed economia sostenibile nell’era dell’intelligenza artificiale.

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