Riflessioni di Maura Luperto Presidente COEMM INT’L
Il regista Woody Allen su questo suo disturbo vi ha costruito la sua fortuna, Fra tutti è il problema psicologico che si riesce a risolvere meno perché viene affrontato in modo errato.
La mente di chi ne soffre è attentissima a ciò che avviene nel corpo, ai sintomi che produce, e in assenza di sintomatologia, la mente cerca fino a quando non trova un minuscolo dolorino, un leggero fastidio a cui attribuire un valore di estrema gravità che invade la coscienza creando angoscia di morte e disperazione. La trafila di visite mediche ed esami clinici non bastano a rassicurare.
Se la coscienza è rappresenta dalla mente razionale e l’inconscio è rappresentato dal corpo, l’ipocondria esprime la necessità che la coscienza si occupi con grande attenzione di ciò che giunge dal l’inconscio, cosa di cui però la mente razionale ha gran terrore, perché pensa che da lì possono arrivare solo mostri pericolosi. Le rassicurazioni non risolvono il problema che non è fisico ma psicologico.
La paura del drago che emerge dalle profondità (simbolo archetipo di un bisogno di trasformazione) non può essere risolta da tac, risonanze magnetiche, raggi e quant’altro, perché l’ansia si cheta solo per poco…. poi riparte. L’ipocondriaco va alla ricerca di un rapporto diverso con la propria profondità ma non lo sa.
Questo disturbo esprime simbolicamente un gran desiderio di conoscenza di sè. Immaginiamo quale incredibile risultato psicologico si potrebbe ottenere se la stessa energia impiegata alla ricerca di malattie fosse impiegata in qualche passione.
Chi risolve questo disturbo è riuscito a spostare il piano della scelta fisica a quella psichica. Ha deciso di considerare i suoi infiniti sintomi che lo attraversano continuamente non come spettri di morte , ma come segni di vita. Una vita da cambiare, forse, o da rinnovare, migliorare.
Ognuno ha le proprie cose da affrontare. Se lo fa, e lo fa bene, non ci sarà più bisogno della stressante pantomima ipocondriaca che invade la sua esistenza.
L’ipocondria non deve essere curata ma semplicemente deve essere resa inutile.
Maura Luperto 18 agosto 2018
La mente di chi ne soffre è attentissima a ciò che avviene nel corpo, ai sintomi che produce, e in assenza di sintomatologia, la mente cerca fino a quando non trova un minuscolo dolorino, un leggero fastidio a cui attribuire un valore di estrema gravità che invade la coscienza creando angoscia di morte e disperazione. La trafila di visite mediche ed esami clinici non bastano a rassicurare.
Se la coscienza è rappresenta dalla mente razionale e l’inconscio è rappresentato dal corpo, l’ipocondria esprime la necessità che la coscienza si occupi con grande attenzione di ciò che giunge dal l’inconscio, cosa di cui però la mente razionale ha gran terrore, perché pensa che da lì possono arrivare solo mostri pericolosi. Le rassicurazioni non risolvono il problema che non è fisico ma psicologico.
La paura del drago che emerge dalle profondità (simbolo archetipo di un bisogno di trasformazione) non può essere risolta da tac, risonanze magnetiche, raggi e quant’altro, perché l’ansia si cheta solo per poco…. poi riparte. L’ipocondriaco va alla ricerca di un rapporto diverso con la propria profondità ma non lo sa.
Questo disturbo esprime simbolicamente un gran desiderio di conoscenza di sè. Immaginiamo quale incredibile risultato psicologico si potrebbe ottenere se la stessa energia impiegata alla ricerca di malattie fosse impiegata in qualche passione.
Chi risolve questo disturbo è riuscito a spostare il piano della scelta fisica a quella psichica. Ha deciso di considerare i suoi infiniti sintomi che lo attraversano continuamente non come spettri di morte , ma come segni di vita. Una vita da cambiare, forse, o da rinnovare, migliorare.
Ognuno ha le proprie cose da affrontare. Se lo fa, e lo fa bene, non ci sarà più bisogno della stressante pantomima ipocondriaca che invade la sua esistenza.
L’ipocondria non deve essere curata ma semplicemente deve essere resa inutile.
Maura Luperto 18 agosto 2018
Maura Luperto – Riflessioni – Ipocondria